Giuseppe De Sanctis
Il cappellino rosso
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Biografia breve di Giuseppe De Sanctis
Giuseppe De Sanctis (Napoli 1858 - 1924) è stato un pittore del XIX secolo. Sotto la guida di Gennaro Ruo, Morelli e Palizzi frequentò il R. Istituto di Belle Arti di Napoli, dove più tardi ebbe la cattedra di incisione. Le prime opere sono a soggetto storico e orientalista all'interno del realismo morelliano, come Teodora, proposta alla Mostra di Venezia del 1887, o Preghiera della sera in un cortile bizantino del V secolo e Carmencita, inviate alla Esposizione Internazionale di Monaco nel 1889; quest'ultima opera fu nuovamente proposta come La preghiera della sera a Bisanzio al Salon des Beaux Arts di Parigi nel 1890 e alla Mostra Nazionale di Palermo nel 1891-92, dove fu premiata con medaglia d'argento e acquistata dal Re (Palermo, Palazzo dei Normanni). Fu costantemente presente nelle mostre della Società Promotrice di Belle Arti di Napoli, a cominciare dall'anno 1882 dove, oltre al dipinto Canzone interrotta, espose un'incisione ad acquaforte tratta da Le tentazioni di Sant'Antonio di Morelli; nel 1883 espose Curiostà, nel 1885 Mercato di fiori a Bruxelles, nel 1887 Virginia e un ricordo di Parigi dal titolo Place Blanche. Partecipò poi alle Promotrici del 1890 con Alle sei p.m. e Parco Monceaus, nel 1891 con Marzo, nel 1894 con il dipinto Le rondini, nel 1896 con Testa (pastello e un carboncino dalla Breccia di Porta Pia di Cammarano dal quale ricavò più tardi un'incisione ad acquaforte; mentre alla Promotrice del 1897 espose Una tosa (Venezia) e Testa. Nel 1888 partecipò all'Esposizione Italiana a Londra con uno Studio di spagnolo. Determinante per la svolta in senso denittisiano e borghese della sua pittura fu il viaggio a Parigi e a Londra dove stabilì contatti con Gérôme e Bouveret e con la Maison Goupil. Nel 1890-93 intraprese, insieme con altri artisti dell'epoca, la decorazione della Birreria Gambrinus di Napoli, su progetto dell'architetto Curri, per la quale realizzò il pannello con Donna fra le ortensie. Fu socio del Circolo Artistico Politecnico di Napoli, dove si conserva un raffinatissimo pastello (Figura di donna, acquisto del 1914). Nel 1911 partecipò alla mostra della Promotrice con Vecchia canzone, Ponte Alessandro II, Rondini, oltre all'incisione da Cammarano appena menzionata. Otimo ritrattista, ricordiamo il Ritratto del Re Vittorio Emanuele I, commissionato e donato da V. Emanuele III al Reggimento Lancieri, e i quattro ritratti dello stesso Vittorio Emanuele III donati all'Ambasciatore francese a Roma, Barrère, al Conte Von Wedel della Corte Imperiale tedesca, al Conte di Lamsdorff, ministro degli affari esteri in Russia, e al suo primo aiutante di campo, il generale Brusati. Alla Mostra della Sala Tarsia del 1912 De Sanctis propose Gina, Riflesso, Studio e Vento d'autunno, mentre alla Promotrice del 1914, dove espose di nuovo l'opera Gina, presentò Piazza San Marco. Partecipò poi a quella del 1915 con Crepuscolo, Procuratie dell'Orologio (Venezia) e Risveglio, nel 1916 con La Marne, Bagnanti, Controluce, mentre nell'edizione del 1921 erano in mostra le opere Pensierosa e La collana. Si interessa, come dimostrano i titoli delle opere esposte, anche della veduta di Venezia. Proprio a Venezia espose alla Mostra Internazionale del 1919 Autunno e il cappellino rosso, acquistato dalla regina Margherita. In occasione dell'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 decorò con Vincenzo Volpe e Paolo Vetri il plafond del padiglione di Campania, Basilicata e Calabria, poi smontato a fine esposizione, che raffigurava l'allegoria del Trionfo della civiltà del Mezzogiorno, secondo modelli settecenteschi mediati dalla sua cultura, a questa data, spiccatamente floreale.
FONTE: L'Ottocento Napoletano dalla veduta alla trasfigurazione del vero
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